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lunedì 11 marzo 2019

ALBERTO CALLE A COLLOQUIO CON FABIO PORTA (PARTITO DEMOCRATICO) E PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIA - BRASILE




Alberto Calle ha incontrato il Presidente dell'Associazione Italia - Brasile e membro del Partito Democratico Fabio Porta per parlare delle primarie del PD

1) Abbiamo visto il risultato delle elezioni in Sardegna dove il Pd è diventato il primo partito, nonostante credo che il crollo del m5s sia dovuto alle promesse mancate e a una mancata struttura di partito, per esempio la mancanza del referendum per uscire dall'euro tanto promesso dal M5S, cosa pensa delle ultime elezioni in Sardegna?

Penso che il risultato della Sardegna, e in parte anche in Abruzzo qualche settimana prima, conferma la forte crisi del Movimento 5 Stelle da una parte e l'affermazione del PD e del centro-sinistra come unica vera alternativa alla Lega ed alla destra.  Chi dava per morto il PD si è dovuto ricredere, e sono convinto che le elezioni europee confermeranno questa tendenza positiva per il Partito Democratico e il centro-sinistra.

2) Nicola Zingaretti ha vinto le primarie con oltre il 60% cosa gradita perché è stato l'unico a non salire sulla nave Sea Watch, e anche Calenda ed alcuni esponenti del PD credono che si debba tenere chiusi i porti oppure almeno cambiare la politica d'immigrazione, cosa ben diversa da Maurizio Martina che per fortuna l'elettorato del PD ha capito che sbagliava e non l'anno votato, si parla di un avvicinamento da parte del neo segretario del PD, un avvicinamento verso il Popolo e i cittadini Italiani, questo avvicinamento può essere di pensare prima agli Italiani?

Non credo che Zingaretti abbia vinto perché non è salito sulla "Sea Whatch" e nemmeno che Martina abbia sbagliato a farlo.  Credo che sull'immigrazione il PD debba differenziarsi dalla Lega di Salvini, che peraltro ad oggi non mi pare abbia risolto il problema, con una proposta che trovi un punto di equilibrio tra la "chiusura dei porti" e l'accoglienza indiscriminata. Sono invece d'accordo sulla grande sintonia che oggi esiste tra PD e popolo italiano, confermata dalla grandissima partecipazione e dal risultato del neo-segretario Zingaretti; un successo e un'affluenza che nessun altro partito o movimento in Italia può vantare.

3) Colgo l'occasione per salutare e chiedo che trasmetta i miei auguri di buon lavoro a Nicola Zingaretti, che effetto ha avuto superare le aspettative dei seggi, oltre un milione, e come hanno partecipato i connazionali all'estero nelle primarie?

Il popolo delle primarie ha chiesto anzitutto unità al partito, e sono certo che Nicola Zingaretti saprà interpretare così il risultato.  Anche all'estero si è votato per le primarie e questo conferma il PD come l'unica grande organizzazione politica italiana veramente vicina e partecipe della vita degli italiani nel mondo.

4) Come crede che sia opportuno mantenere la fiducia di coloro che si sono recati a votare nei seggi del PD? Personalmente credo che oggi si dovrà calcolare a fare promesse che si possono realizzare.

La fiducia è una cosa seria, diceva anni fa un famoso spot pubblicitario. In politica questo slogan conta ancora di più. Gli elettori ci hanno dato un messaggio chiaro, anche di speranza verso un cambiamento che l'attuale giverno non è riuscito ad assicurare.   Credo che da oggi in poi, partendo dalle elezioni europee, il PD debba presentarsi con proposte concrete di cambiamento che partano dai reali problemi delle famiglie italiane: lavoro e ambiente in primo luogo.

5) Esiste una cosa che mi preoccupa per le prossime elezioni e non parlo dell'europee perché non è una priorità per l'Italia, almeno finché non si pensa agli Stati Uniti d'Europa, però alle prossime elezioni nazionali non può reggere l'attuale sistema e per questo insisto nella democrazia diretta ma non quella ingannevole del M5S, bensì all'unico sistema di democrazia diretta e quindi, occorre cambiare l'obsoleta sistema parlamentare al sistema presidenziale per garantire la democrazia in Italia e le scelte del Popolo. Non pensi che avendo avuto un esempio dall'Impero Romano dove il Popolo eleggeva i loro rappresentanti possa essere di illuminazione per seguire il loro esempio di democrazia diretta, intendo come negli Stati Uniti D'America, eleggere il Presidente ogni 4 anni e i deputati e senatori ogni 2 anni. Condividi questa ipotesi di soluzione per l'Italia?

Sono stato tra i sostenitori della riforma costituzionale e del referendum proposti dal PD nel 2016. Credo che nonostante la sconfitta, dovuta più a fattori esterni che non al merito della proposta, sia necessario tornare sul grande tema della modernizzazione del nostro sistema istituzionale.  Non con un semplice 'maquillage', come propone oggi il governo, nemmeno con una semplice riduzione del numero dei parlamentari.  Dobbiamo diversificare i compiti di Camera e Senato e rendere più snello e agevole l'iter di approvazione delle leggi. E, infine, puntare decisamente alla costruzione degli Stati Uniti d'Europa, all'interno del quale l'Italia dei comuni e delle regioni saprà sicuramente trovare uno spazio adeguato ed un ruolo strategico.

Alberto Calle ha ringraziato Fabio Porta (PD), concordando con la necessità di creare gli Stati Uniti D'Europa, ma in caso non succeda Alberto Calle ha manifestato il suo parere di avere un piano B nei confronti dell'attuale Unione Europea. In quanto all'attuale sistema delle Istituzioni, Alberto insiste nel sistema presidenziale tenendo conto di seguire l'esempio gli Stati Uniti d'America.

Fonte :.  http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=105607




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