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lunedì 27 febbraio 2017

ALBERTO CALLE A COLLOQUIO CON DANILO CAMPANELLA


1) Una delle cose che mi ha colpito da quanto mi è stato spiegato alla Federazione Nazionale degli scrittori, è che solo il 3% degli scrittori Italiani vivono dalla loro professione e gli altri no. Ci può dare una sua opinione in merito?

Grazie dottore per la sua presenza all'evento, durante il quale è stato presentato il mio ultimo romanzo storico dal titolo "Una famiglia perbene" edito dalla David and Matthaus. Ciò che mi ha colpito di quella stima, è che essa corrisponde a verità. Soltanto il tre per cento degli scrittori, in italia, vive del suo lavoro. Pensiamo ai grandi nomi, ma anche a tutti i piccoli "sgobboni" che, con un contratto di 500-1000 euro al mese, sfornano guide, manuali, romanzi rosa, etc... da un lato, occorre una maggior selezione, da parte degli editori e degli agenti letterari, su ciò che riempirà il bacino di mercato libraio. Inoltre, case editrici ed agenzie letterarie non possono e non devono pensare che lo scrittore sia loro cliente; casomai il lettore. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Dall'altro, servono maggiori tutele e leggi ad hoc. La detassazione delle case editrici, ad esempio; ma questo è il compito della politica e mi auguro che lei avrà l'ardire di proporre, al suo deputato di riferimento, un'interrogazione parlamentare in merito alla questione dell'editoria.

2) Cosa gli ha piaciuto di più dell'evento?

Ciò che mi ha colpito positivamente, è stata la presenza di Antonio Avati e di Gandus; naturalmente, anche le settanta persone circa presenti sono state un grande onore, un pubblico preparato e all'altezza della presentazione del Festival del libro di qualità 2017.

Fonte: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=91812





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