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lunedì 19 marzo 2018

VISUALIZZAZIONI TOTALI - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - MATTEO SALVINI - ELEZIONI POLITICHE 2018



Ringrazio gli Stati Uniti, Italia, Germania, Ucraina, Cina, Francia, Irlanda, Spagna, Regno Unito e la Polonia per le vostre visualizzazioni, grazie per i 77429 visualizzazioni totali.

 


 



venerdì 16 marzo 2018

Tesi (Unione Europea, quale futuro?) - Prof. Luigi Moccia - LUCCI de "LE IENE" smascherato ecco come funziona l'intervista delle IENE ..la truffa è servita ! - I GRANDISSIMI SPRECHI CHE I POLITICI NON OSANO TAGLIARE MAI



Tesi (Unione Europea, quale futuro?) presentata al Master di Cittadinanza Europea della facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre

UNIVERSITÀ ROMA TRE
Dipartimento di Scienze Politiche
Master di Cittadinanza Europea e Integrazione Mediterranea
TITOLO DELLA TESI: (Unione Europea, quale futuro?)
Relatore:
Chiar.mo Prof.        LUIGI MOCCIA
Tesi di
FERNANDO ALBERTO CALLE


ANNO ACCADEMICO 2014 / 2015

UNIONE EUROPEA, QUALE FUTURO ?



Come definire l'unione europea?, un sogno da completare, il sogno di Altiero Spinelli, ma in questi tempi, l'unione europea si è dimostrata assai una disunione, ogni singolo paese, pensa agli interessi nazionali e ciò crea disagi nelle istituzioni europee, persino nella fiducia dei cittadini, oggi l'unione europea si trova in una posizione difficile, è a metà di migliorare la sua esistenza come quella delle loro istituzioni, oppure di indirizzarsi verso una rottura imminente dell’unione europea così come la conosciamo, ecco perché occorre creare una sola persona giuridica, una sola grande nazione, una sola lingua, un solo Stato, si dovrà cambiare e andare avanti verso la creazione degli Stati Uniti d’Europa, solo così, potremmo portare alla fine il sogno di Altiero Spinelli, un sogno, di un grande pilastro, è stato difficile creare l’unione europea, ma alla fine è una realtà, ora occorre finire il progetto che sarà assai difficile ma non un impossibile, creare gli Stati Uniti d’Europa, solo così si attueranno politiche pensate agli interessi di tutti i cittadini europei, perché diventerà una sola politica ed interesse nazionale.

how to define the European Union ?, a complete dream, the dream of Altiero Spinelli, but in these times, the European Union has proved to be a much disunity, every single country, thinks the national interest and that creates difficulties in the European institutions even in public confidence, the European Union today is in a difficult position, is half to improve its existence as one of their institutions, or to move towards an imminent rupture of the European Union as we know it, here because we need to create a single legal entity, a single great nation, one language, one state, you will have to change and move forward towards the creation of a United States of Europe, just so we could bring to the end the dream of Altiero Spinelli a dream, a great pillar, it was difficult to create the European Union, but in the end it is a reality, now we must finish the project that will be very difficult but not impossible, to create a United States of Europe, the only way to implement policies designed to the interests of all European citizens, because it will become a single political and national interest.

Capitolo 1


Cenni storici


 

Capitolo 1.1 - Unificazione degli Stati Uniti d’America:


Faccio un cenno storico sull’unificazione degli Stati Uniti, perché la considero un esempio da seguire per l’unificazione degli Stati Uniti d’Europa, la loro storia è ben diversa dalla nostra, però è interessante il loro sistema di Repubblica Federale composta da 50 Stati e un distretto federale (Washington Dc Capitale degli Stati Uniti).
La loro storia inizia con la guerra d’indipendenza americana, che si è conclusa con il riconoscimento dell’indipendenza degli Stati Uniti dal Regno Unito di Gran Bretagna, concludendosi con la dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1774, emessa all’unanimità dalle 13 colonie.  La costituzione è stata adottata il 17 settembre 1787; ventisette emendamenti da allora sono stati aggiunti alla costituzione ed hanno garantito molti diritti civili e le libertà fondamentali.
Ma la loro unificazione non fu assai facile, trascorsero le guerre con le numerose tribù native, la guerra civile americana che si concluse con l’abolizione della schiavitù, la guerra ispano-americana, la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale.
Tutto ciò porto a far sì, che gli Stati Uniti prendessero una posizione molto importante nella scena internazionale.

Capitolo 1.2 – Unione Europea:



Per parlare della storia dell’Unione Europea, occorre segnalare che è ben diversa all’unificazione federale degli Stati Uniti, però ha tutti gli strumenti per poter diventare gli Stati Uniti d’Europa, ricordiamo per esempio ad Altiero Spinelli, colui che ebbe un sogno durante la seconda guerra mondiale, ebbe il sogno di una sola cittadinanza, quella europea, però non è l’unico pilastro per la creazione e l’inizio di una Unione Europea, che inizia da un punto di vista economica, ed è proprio per questo motivo che sta attraversando la crisi a tal punto di trovarsi in mezzo a due opzioni. 1) di unirsi di più ed continuare con l’Unione Europea oppure 2) spaccarsi e dire addio all’Unione Europea (basta ricordare il referendum dell’Inghilterra che si svolgerà prossimamente per decidere se restare o meno dentro l’UE).
Ma torniamo all’inizio e alla storia; dobbiamo prima sapere chi erano i padri fondatori, ebbene, i padri fondatori erano un gruppo eterogeneo di persone mosse dagli stessi ideali: la pace, l’unità e la prosperità in Europa; tra i padri fondatori troviamo:


Altiero Spinelli (Italiano)

 – Il politico connazionale (Italiano) fu uno dei padri dell’Unione Europea, fu inoltre, una delle figure chiave dietro la proposta del Parlamento Europeo per un trattato su un’Unione Europea Federale, il cosiddetto (piano Spinelli). Quest’ultimo venne adottato dal Parlamento nel 1984 con una maggioranza schiacciante e fu di grande ispirazione per il consolidamento dei Trattati dell'Unione europea negli anni '80 e '90.


Konrad Andenauer – (Germania)

Un democratico pragmatico ed un instancabile unificatore, fu il primo Cancelliere della Repubblica Federale di Germania (1949 – 1963), cambiò il volto della Germania postbellica e della storia europea., un caposaldo della politica estera è rappresentato dalla riconciliazione con la Francia, insieme al presidente Charles De Gaulle produsse una svolta storica, firmando un trattato di amicizia che divenne una delle pietre miliari sulla via dell’integrazione europea (1963).

Joseph Bech –

Contribuì alla costituzione della Comunità Europea del carbone e dell’acciaio (Lussemburgo)


Johan Willem Beyen  (Netherlands)  –

 Un piano per il mercato comune (Olandese)


Winston Churchill –

É stato uno dei primi ad invocare la creazione degli Stati Uniti d’Europa, in vita fu ex ufficiale dell’esercito, corrispondente di guerra e Primo Ministro Britannico (1940 – 45 e 1951 – 55)

 

Alcide De Gasperi –

Preparò la strada per il futuro del nostro Paese negli anni del dopoguerra. Innumerevoli volte promosse iniziative alla fusione dell’Europa, lavorando alla realizzazione del piano Marshall e creando stretti legami economici con altri Stati Europei, in particolare la Francia, in vita fu Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri (dal 1945 al 1953).


Walter Hallstein – (Germania)

 É stato il primo Presidente della Commissione Europea (1958 – 1967), si impegnò a favore di una rapida realizzazione del mercato comune, fu in vita un grande diplomatico al servizio dell’integrazione europea.


Sicco Mansholt – (Olanda)

 Fu agricoltore, membro della resistenza olandese durante la seconda guerra mondiale, politico olandese e primo commissario europeo per l’Agricoltura. Era convinto che l’Europa dovesse divenire autosufficiente e che una riserva costante di cibo a prezzi accessibili dovesse essere garantita a tutti. Le sue idee posero le basi per la politica agricola comune dell’Unione Europea.

Jean Monnet  - (Francia)

 Politico e consigliere economico, dedicò sé stesso alla causa dell’integrazione europea.  Fu il maggior ispiratore del piano “piano Schuman” che prevedeva l’unione dell’industria pesante europea.


Robert Schuman – (Francia)

 Lo statista, avvocato e ministro degli esteri francese (1948 – 1952) è considerato uno dei padri fondatori dell’Unione Europea.  Insieme a Jean Monnet elaborò il piano Schuman, noto a livello internazionale, che rese pubblico il 9 maggio 1950 (data che segna la nascita dell’Unione Europea), Propose il controllo congiunto della produzione del carbone e dell’acciaio.

 

Paul-Henri's Spaak – (Belgio)

 Uno statista europeo, il belga si merita appieno questo appellativo vista la sua lunga carriera politica., è stata una figura chiave nella formulazione dei contenuti del trattato di Roma (conferenza di Messina 1955), i sei governi partecipanti lo chiamarono a presiedere il comitato di lavoro che preparò il Trattato.

Capitolo 1.3   Creazione dell’Unione Europea :


Come abbiamo osservato, l’Unione Europea si crea con lo scopo di mantenere una pace eterna dopo la II guerra mondiale, osserviamo però che la base della creazione è tutta economica, ma non politica, se è vero che esistono le istituzioni politiche come ad esempio la Presidenza della Commissione, Parlamento Europeo, è noto che non hanno un potere o una forte influenza all’interno dei Paesi membri, per non dire del consenso Popolare. Nonostante il primo allargamento dell’Unione Europea (1970-1979) con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno Unito (quest’ultimo forse ne uscirà nel 2017 a causa del referendum popolare)., si potrebbe dire che tutto il sogno dei padri fondatori inizia a cambiare con la caduta del muro di Berlino (1980-1989), quando una volta entrata la Spagna, Grecia e il Portogallo, inizia un 9 novembre 1989 ad aprirsi ai paesi dell’est, in cui con un ulteriore espansione verso l’est, fanno entrare la Romania e altri paesi (ex satelliti dell’urss) ed con una differenza economica con i paesi già membri, ma anche ben integrati all’euro, comincia così il problema di cui vissero e vive l’UE tutt’ora oggi. Paesi entrati al sistema dell’UE, senza l’uso della moneta unica. Forse è stato un errore allargare l’Europa a punti dove ancora non erano pronti a gestire, per esempio l’Europa con la moneta euro e l’Europa senza la moneta unica, una cosa che non si capisce è come mai un Paese potenziale ed strategico per l’economia dell’Ue non ne fa parte ancora dell’Unione Europea, parlo della Turchia a cui si opposero la Germania e la Francia in particolare al suo ingresso senza valutarne i vantaggi geopolitico ed economico per l’intera Unione Europea e senza contarne della capacità di cui farebbe parte dentro della zona euro.

Capitolo II:


 L’attualità che farà storia nell’Unione Europea.


Per prima cosa, dobbiamo cercare di capire cosa sa l’Inghilterra che noi non sappiamo ancora, non a caso il governo di David Cameron, oltre a chiudere le frontiere ai profughi ed immigrati, ha cominciato ad indurre un referendum sull’Unione Europea (non è l’unico paese a organizzarla), il referendum si svolgerà nel 2017 però non consentirà di partecipare al referendum ai cittadini dell’Unione Europea residenti nel territorio britannico, solo ai cittadini britannici, violando così il trattato di Lisbona.
Un’altra curiosità politica del Regno Unito, è la proposta che sta valutando il loro ministro dell’Interno Theresa May, volendo così chiudere le porte ai nostri connazionali Italiani residenti nel loro territorio, (naturalmente politicamente corretto parlando, si deve capire da un punto di vista britannica, dove le loro istituzioni si funzionano, ma soprattutto, seguendo un esempio di patriottismo e nazionalismo, la loro politica cerca di proteggere per primis ai suoi cittadini; cosa che va in controtendenza nel nostro Paese, dove manca il patriottismo e il nazionalismo, ma soprattutto manca la buona politica di fronteggiare e proteggere per prima alla nostra sangue (ius sanguinis), pensare per prima agli Italiani e credo che siamo l’unico paese al mondo a fare il contrario degli altri, cioè la mala politica burocratica).
Occorre però capire quanti siamo numericamente, secondo la nostra Ambasciata a Londra l’indicatore dell’AIRE (anagrafe Italiani Residenti all’estero) risulta che almeno circa 550 mila connazionali risultano residenti all’anagrafe del nostro Consolato in Inghilterra.
Riprendendo il discorso, il Ministro dell’Interno Theresa May, vorrebbe limitare l’accesso anche ai cittadini dell’Ue, modificando la libertà di movimento, vuole solo la libertà di movimento a chi ha un contratto di lavoro e non a chi usufruisce il welfare o l’assistenza sociale, occorre aggiungere quanto detto prima, che sono circa 57 mila connazionali Italiani che si sono trasferiti all’aire fra il marzo 2014 o lo stesso periodo del 2015.
I media inglesi se la prendono con coloro che vengono chiamati “ benefit cheaters ”  che, tradotto vuol dire, gli imbroglioni del welfare, nella gran parte dei nostri Connazionali si recano appunto senza un lavoro.
Nonostante gli avvertimenti dell’Ue, possiamo dire che forse è questa la risposta che David Cameron si attende per giustificare l’uscita dell’Inghilterra dall’Ue, cosa che sicuramente accadrà in un futuro prossimo a venire. Personalmente anch’io pensando con la testa in maniera politica sarebbe questa la risposta che mi permetterebbe di giustificare gli attacchi all’Ue, e dire che l’ue è oramai finita ed insicura di sé, oppure voltare pagina, se è questa la linea politica di David Cameron.
Abbiamo iniziato con il problema attuale che riguarda il trattato di Dublino e l’immigrazione, perciò, possiamo osservare che, l’Europa non parla con una sola voce, perché è solo una Unione Economica, è iniziata così, a differenza degli Stati Uniti d’America, ed è forse questo il problema, nonostante ha tutte le istituzioni per poter funzionare con una sola voce, non esisterà proprio perché manca il senso di appartenenza al quale devo dire la verità, non può uno sentirsi di appartenere all’Ue, quando non esiste una Costituzione fallita giustamente nel 2004, con cui divenne poi un semplice trattato di Lisbona, ma questa unificazione ben sognata dai padri dell’Ue, compresso Winston Churchill ed Altiero Spinelli non è mai esistito, è la crisi si approfondisce quando si allarga ai paesi dell’est Europa (due europa una con l’euro e l’altra senza l’euro), Ogni Paese come è notoriamente giusto che vadano ad ogni consiglio pensando a portare le cose migliori per la loro politica e o loro cittadini proprie, come si vede nel caso di Francia ed altre Paesi.
Per fare un ultimo esempio in quanto una mancata posizione politica comune:

1)      L’Ungheria come è giusto che lo faccia, inizia a costruire il muro per fermare i profughi e l’immigrazione

2)      Il nostro Paese, l’Italia, che pretende un aiuto dall’Ue, fa una politica vergognosa e anti patriota, accogliendo con la CRI gli immigrati e i profughi, invece di rispedirle indietro, e causando aloro volta disagi ai nostri Connazionali a casa nostra, e pretende così di rovesciare il trattato di Dublino, mentre la Francia, la Spagna ed altri paesi applicano la giusta politica come quella dell’Ungheria e l’Inghilterra, il nostro bel Paese è l’unica a fare una politica sbagliata ed andare controtendenza agli altri Paesi dell’ue.
   
 Quindi, possiamo osservare in questi due esempi come non esista proprio una politica condivisa e comune, come invece si esiste nel caso degli Stati Uniti d’America, il cosiddetto (POLITICA NAZIONALE) che indica una sola strada in quanto alla politica estera, immigrazione e tante altre.

Capitolo III: L’Unione Europea può avere un futuro?


Come ha detto il Ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrint, definendo l’Unione Europea un “fallimento totale” con riferimento al Trattato Schenghen e alla difesa dei suoi confini.
Dovrei dire che il triste pensiero è plausibile e condivisibile, perché si tratta di una Unione Europea molto divisa in tutti i settori, c’è chi apre le porte e chi la chiude in riferimento all’Immigrazione clandestina, c’è chi chiede più rigore e più flessibilità nel campo economico, e così via, è triste ma è una realtà che dobbiamo affrontare.
Non solo, il problema riguarda il senso dell’identità, sono convinto che se si chiede in giro molti cittadini non si sentono rappresentati ovvero identificati con una Unione Europea così come la conosciamo, se qualcuno mi chiedesse quale Unione Europea si vuole, direi una Unione Europea flessibile con l’economia, una Unione Europea senza il Trattato di Dublino, ovvero, ripristinare il trattato di Dublino, perché naturalmente penserei per prima a cogliere le migliori occasioni dell’Unione Europea per favorire il mio Paese, gli interessi dell’Italia, come è giusto che sia, per patriottismo e perché è il mio Paese di cui sono rappresentato, dove vado porto il passaporto dell’Italia, e naturalmente lo farà un Francese, Tedesco o Britannico, perché sono identificati come tale e hanno le sue istituzioni, sedi diplomatiche, municipi e i loro rispettivi governi i loro partiti politici.
Un altro esempio di identità è la lingua, se noi viaggiamo in Francia o in Germania, la mia lingua non è la stessa dei tedeschi e dei francesi, è uno dei fattori per cui forse i cittadini non si sentono in gran maggioranza identificati con l’Unione Europea, per il fattore delle diversità Istituzionali, politica, economica e fiscale.
Sono convinto che per contrastare il fallimento totale dell’Unione Europea, ed andare avanti a un passo lungo ma a sua volta sicura sia proprio approfittarne delle già esistenti trattati ed Istituzioni dell’Unione Europea per dare il salto definitivo al sogno di Altiero Spinelli, la Creazione degli Stati Uniti d’Europa, un unico Stato, un unico Passaporto, due partiti politici, una sola Rappresentanza diplomatica, una sola lingua ufficiale ecco l’unica soluzione per superare la crisi d’identità e il fallimento totale dell’Unione Europea, so che è difficile ma a sua volta non impossibile, significa che i problemi dell’Unione Europea non si vedranno da un punto di vista esterno bensì, come un problema Nazionale.




http://www.politicamentecorretto.com/files.php?file=5_333602913.pdf


Fonte :. http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=84925












Entrevista Fernando Calle Ex Miembro del Tribunal Constitucional - Fernando Calle: Ministerio Público debe intervenir de oficio ante especulación de precios y acaparamiento



Fernando Calle: Ministerio Público debe intervenir de oficio ante especulación de precios y acaparamiento

https://www.facebook.com/pages/Fernando-Calle-Hayen/291500827713935

https://twitter.com/fernandocalle_h





FERNANDO CALLE: HABLA DEL PERU ACTUAL Y POLITICA



Nos reunimos con el destacado ex magistrado del tribunal constitucional Fernado Calle, para que nos hable de los temas de actualidad y le hicimos para preguntas como empezando. Quién es el dueño del Perú, al cual respondió, Por origen y definición deberíamos serlo todos los peruanos (ahí está el detalle), porque lo cierto es que algunos tienen -un poder oculto- el manejo el destino del país; por ello, no somos los peruanos los dueños del país; como digo en definición lo somos, pero me preocupa tremendamente que al no haber una institucionalidad sólida como vengo planteando hace tantos años, que se podría solucionar con una ley electoral y de partidos -que es sencilla- sumada a una justicia correcta con un Ministerio Público que esté a la altura de su función de investigar, generar las pruebas y buscar la sanción más severa; en suma nos falta también conciencia ciudadana y por lo general honestidad en quienes tienen el poder. En estos tiempos de Odebrecht y compañía estamos viviendo lo que hace tiempo conocemos: corrupción y podredumbre en el país, que le quita el derecho de propiedad a todos los peruanos. Sin embargo, existe una indiferencia de todos los peruanos, una pasividad en el término de apatía que se presta para que quienes no son los legítimos dueños ostenten y se manejen como tales. Reitero, tras de ello existe un poder oculto muy fuerte e importante que sin duda no conocemos; lo curioso es que cuando se observa algo sacan sus garras para que no peligre su poderío o el sistema que ellos han introducido, en donde las instituciones más importantes están al servicio de las grandes empresas mafiosas del país y no al servicio de los supuestos dueños del país.

Por lo tanto, el Perú debería pertenecerle -hay que luchar para ello-  a los hijos de nuestros hijos y de sus hijos; que sin duda esto no va a poder ser realidad si no luchamos con firmeza contra todas estas triquiñuelas que se dan en nuestra propia vista y a veces con aceptación; no olvidemos como decía Martí que “Los derechos no se mendigan, se cogen se arrancan”
Habla de la actualidad y cómo ve el Perú
Siempre lo he visto con esperanza e ilusión de ser un país grande; con una sierra no olvidada, lo último se demuestra con lo que pasó hace unos días con la paralización de la carretera central, la lucha de los campesinos  por la papa; lo curioso, es que solo se acuerdan cuando hay paralización de carreteras o cuando saben que puede resurgir los grupos terroristas; este sector siempre ha tenido un olvido que nunca nadie ha sabido imponerse en ello, pero ahora está pasando en todo el país.
Lo veo con esperanza, pero desorganizado y en crisis de confiabilidad. Asimismo, observo que la clase política gobernante (por vocación o profesión) son productos del azar y de la inversión; es claro que aquel que invierte quiere recuperar; entonces se ha producido un saqueo de la República, donde se observan hechos totalmente inmorales; pero, somos nosotros los que elegimos a nuestros representantes, ellos a su vez a los miembros del Tribunal Constitucional,  a los miembros del Banco Central de Reserva y así sigue el orden de jerarquía y de facultades constitucionales; lo peculiar es que todos estos organismos constitucionales están en crisis, por decir lo menos.
Reclamemos el establecimiento del convenio con la Naciones Unidas para que se instale en nuestro país la Comisión Internacional contra la Impunidad; estoy seguro, que ell apoyará al sistema de justicia organizado como sucede en Guatemala, Honduras entre otros. No olvidemos que hace pocos días en Guatemala han ingresado a la cárcel el Presidente con todo sus ministros y tenemos más ejemplos actuales, para no reiterar a nuestro hermano Brasil. Sobre
La Corte Internacional de San José
La relación entre el Perú y la Corte Internacional de San José no son las mejores; asimismo, no somos el único país que posee dificultades, ya que la Corte está produciendo desafiliaciones y colisiones por una situación que lastima la autonomía jurisdiccional de los pueblos latinoamericanos.
Ahora bien, muchos plantean salirse de la Corte IDH, lo cual es posible denunciando el Pacto de San José de Costa Rica. De esta manera, recién se podrá implementar –por ejemplo- en nuestro ordenamiento jurídico la pena de muerte que tanto aclama la población; por esta razón, las propuestas y/o proyectos de ley de algunas figuras políticas no pueden realizarse; entonces que no se utilice una medida, que quizás se volvió mediática y que ansía el pueblo, para así satisfacerse con fines de simpatía electoral; se debe ser más sincero, yo creo que el país ya está avanzando a una etapa en que los engaños, la falsedad y la hipocresía política no van a tener buenos resultados.
Por lo tanto, se entiende que se puede salir de la Corte IDH. En mi opinión, una mejor opción es realizar una reforma. Como ya lo mencioné en entrevistas pasadas, tengo una posición clara y es que debe nuestro país liderar una reunión de cancilleres de los países miembros de la OEA para efectos de llevar adelante algunas reformas necesarias a nuestro tiempo a la Convención de San José, su estatuto, así como a la propia CIDH, esto sería en provecho propio de la supervivencia y mejora de nuestra Justicia Continental.
Ahora bien, en el caso inmediato propongo una nulidad y/o revisión excepcional, porque se generan las jurisprudencias; por ejemplo, guardando la distancia en el Tribunal Constitucional nosotros no podíamos ver nulidades, porque solamente tenemos la aclaración, la reposición de errores materiales y/o subsanación. Sin embargo, vía aclaración se han anulado sentencias y se modificado hasta votos. Con ese mismo criterio y modernidad, en forma excepcional podría revisar la Corte de San José  y a lo mejor generar una jurisprudencia necesaria.
Entonces usted me podrá preguntar, ¿sería viable esta reunión de cancilleres? Si hablamos de enmiendas, respetando la Convención de Viena, y si se hace un trabajo coordinado con un consenso mirando el bosque y no solo el árbol, encontraremos muchos problemas similares  como en Chile, en su momento Bolivia, y muchos otros países; y otros que se han retirado como Trinidad y Tobago, y otros. No se trata de buscar que se retiren los países, necesitamos una Corte de justicia continental interamericana, pero que haga, verdaderamente, respetar lo que es la verdadera razón de su origen, el debido proceso y el apoyo a la representatividad democrática entre otros.

Nuestra cancillería debe actuar de inmediato porque es urgente, porque fíjese usted, antes fue Castro Castro, hoy es el Tribunal, mañana el indulto y pasado quién sabrá. Se tiene que reclamar y regular estos temas, porque nuestro orden jurisdiccional interno de pueblo continente está siendo maltratado y estoy seguro que hay algunos países que están haciendo turno en la CIDH soportando, a veces, unas prestaciones malentendidas por algunos miembros integrantes de la Corte IDH y de la CIDH que son materia de revisión justamente para las enmiendas correspondientes en su oportunidad.

Fonte :. 

http://perumagazin.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1159:fernando-calle-habla-del-peru-actual-y-politica&catid=35:articulos&Itemid=53





https://www.facebook.com/pages/Fernando-Calle-Hayen/291500827713935

https://twitter.com/fernandocalle_h


Ungheria:il costo della vita tra crisi e una lenta ripresa - Pope Francis jokes with the new ambassador from Hungary: This isn't an easy job



https://www.youtube.com/watch?v=QXbR1_QJYAA




Ban Ki-Moon to restart talks to end Western Sahara conflict - Mohamed VI llamó a Guterres el viernes para advertirle sobre la “grave situación”



https://www.youtube.com/watch?v=QXbR1_QJYAA

Mohamed VI llamó a Guterres el viernes para advertirle sobre la “grave situación”




venerdì 2 marzo 2018

ALBERTO CALLE A COLLOQUIO CON ALBERTO D'ETTORRE GIA' CONSIGLIERE PRESSO IL IX MUNICIPIO




Alberto Calle ha incontrato il Dott. Alberto D'Ettorre, medico specialista in Geriatria, già Consigliere e responsabile Politiche socio-sanitarie IX Municipio di Roma. Alberto Calle gli ha espresso la sua preoccupazione per il sistema sanitario della Regione Lazio e le prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018.

D - Ho visto e sentito alcuni problemi esistenti con la Sanità, cosa si aspetta dei candidati alle prossime elezioni e soprattutto cosa si aspetta del prossimo Governo?

R - Innanzitutto : arrestare le politiche di taglio economico volte esclusivamente alla privatizzazione della Sanita' ed al
   perseguimento del modello liberista , garantendo invece e prevedendo un maggiore ed adeguato finanziamento del SSN pubblico.
  -Ridefinire e reintegrare da subito il Decreto n. 70/2015 in riferimento alle Aree Particolarmente Disagiate ( zone montane ed insulari)
  ed ai servizi che devono essere garantiti in materia di emergenza/ urgenza , Pronto Soccorso , punti nascite.
- verifica del costo dei prodotti farmaceutici su scala internazionale con istituzione di un'agenzia/ sistema di controllo del costo dei
  farmaci rispetto allo standard internazionale.In questo capitolo giustificare il motivo per cui buona parte dei farmaci inerenti
 le patologie della senescenza sono a pagamento ( e si tratta di popolazione che spesso vive con assegno di pensione sociale).
-attivazione di una Commissione Parlamentare d'inchiesta che accerti le interferenze nella politica sanitaria Italiana da parte
di BIG PHARMA  e verifichi la sicurezza degli attuali vaccini e gli effetti avversi da essi determinati.
-limitazione dei finanziamenti statali alla Sanita' Privata ed OBBLIGO DI SCELTA PER I MEDICI TRA ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE NEL PUBBLICO OPPURE NEL PRIVATO.
Abolizione del direttore amministrativo e sanitario delle ASL e degli Ospedali e la nomina con concorso pubblico, e non
su base politica, di tutti i dirigenti.
-Abolizione di tutti i ticket ( partecipazione al costo)per le prestazioni sanitarie.
-Abolizione del numero programmato nel corso di laurea in Medicina e per i corsi di Specializzazione.

D - Ritengo personalmente che la legge elettorale va cambiata è fatta male, non consentirà la stabilità del Paese, cosa potete dire della legge elettorale?

R - L'attuale legge elettorale non rispetta i dettami Costituzionali art.56 ed art 58 che precisa che Deputati e Senatori
devono essere scelti per suffragio universale e diretto dai cittadini. Con Il Rosatellum invece i Parlamentari vengono nominati dalle
segreterie dei partiti e con le elezioni si chiede ai cittadini una conferma alle loro scelte ( un meccanismo nè democratico nè costi-
tuzionale). In concreto 2/3 dei Parlamentari vengono eletti con il sistema proporzionale ( ma i primi delle liste sono i soliti noti: segretari
di partiti,amici degli amici mentre cittadini del mondo civile vengono candidati per riempire le liste e per questo messi in fondo alle liste).
Invece 1/3 dei Parlamentari sara' eletto in collegi uninominali ed anche qui si notano nomi e cognomi molto noti. Sottolineo che questa
legge elettorale è stata firmata da tutti i partiti che adesso si fanno la guerra per racimolare piu' voti ma con la sicurezza che la maggior
parte di loro siedera' nuovamente in Parlamento, che nella precedente legislatura avevano occupato abusivamente , in quanto non
eletti dal popolo.Questa legge elettorale non ha dato la possibilita'di presentarsi, alla competizione elettorale, ai piccoli partiti costituiti
legalmente con " la pretesa assurda e non estesa ai partiti radicati" di raccolta di firme in tempi ridotti e sicuramente non sufficienti
per adempiere a quest'obbligo.pertanto - a mio avviso- QUESTO MECCANISMO ELETTORALE NON RISPECCHIA LA VOLONTA'
DEGLI ELETTORI.

D - Quale consiglio può dare agli elettori e quale suggerimento per gli indecisi alle prossime elezioni?

R - Agli elettori suggerisco di informarsi , di approfondire la conoscenza della legge elettorale , di non fidarsi solo di quello che
fanno sapere i mezzi d'informazione ( televisione, giornali ) ma di confrontare quanto viene comunicato con quanto possono
carpire da altri fonti d'informazione meno di parte.Suggerisco pero' di ANDARE a VOTARE e, se la loro disaffezione per la
Politica è giustificabile per le mancate risposte , allora si potrebbe pensare di dare il voto a quelli che vengono definiti " im-
propriamente PICCOLI PARTITI" in quanto con le campagne elettorali c'è l'azzeramento di tutte le forze politiche.In tal modo
si darebbe alle elezioni un'impronta di democraticita' e rispetto della Costituzione...che pretende il rispetto della volonta' degli elettori.
Da sottolineare che , essendo stata abbinata per alcune Regioni ( Lombardia e Lazio) la competizione elettorale per il rinnovo
del Consiglio Regionale ,le cose cambiano per quest'ultime elezioni in quanto c'è la scelta - da parte dei cittadini del prorio candidato
che possa rappresentarlo in questa Istituzione. Riguardo a quest'ultima sarebbe IMPORTANTE conoscere i criteri adottati dai partiti
per la scelta dei candidati ( oltre la basilare verifica di onesta' ) per evitare che vengano imposti ai cittadini dei candidati senza alcuna
competenza e che hanno solo il privilegio di " appartenere alla Casta.".


Fonte :.  http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=98937