Tesi (Unione Europea, quale futuro?) presentata al Master di Cittadinanza Europea della facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre
UNIVERSITÀ
ROMA TRE
Dipartimento
di Scienze Politiche
Master
di Cittadinanza Europea e Integrazione Mediterranea
TITOLO
DELLA TESI: (Unione Europea, quale futuro?)
Relatore:
Chiar.mo
Prof. LUIGI MOCCIA
Tesi
di
FERNANDO
ALBERTO CALLE
ANNO
ACCADEMICO 2014 / 2015
UNIONE EUROPEA, QUALE FUTURO ?
Come
definire l'unione europea?, un sogno da completare, il sogno di Altiero
Spinelli, ma in questi tempi, l'unione europea si è dimostrata assai una
disunione, ogni singolo paese, pensa agli interessi nazionali e ciò crea disagi
nelle istituzioni europee, persino nella fiducia dei cittadini, oggi l'unione
europea si trova in una posizione difficile, è a metà di migliorare la sua
esistenza come quella delle loro istituzioni, oppure di indirizzarsi verso una
rottura imminente dell’unione europea così come la conosciamo, ecco perché
occorre creare una sola persona giuridica, una sola grande nazione, una sola
lingua, un solo Stato, si dovrà cambiare e andare avanti verso la creazione
degli Stati Uniti d’Europa, solo così, potremmo portare alla fine il sogno di
Altiero Spinelli, un sogno, di un grande pilastro, è stato difficile creare
l’unione europea, ma alla fine è una realtà, ora occorre finire il progetto che
sarà assai difficile ma non un impossibile, creare gli Stati Uniti d’Europa,
solo così si attueranno politiche pensate agli interessi di tutti i cittadini
europei, perché diventerà una sola politica ed interesse nazionale.
how
to define the European Union ?, a complete dream, the dream of Altiero
Spinelli, but in these times, the European Union has proved to be a much
disunity, every single country, thinks the national interest and that creates
difficulties in the European institutions even in public confidence, the
European Union today is in a difficult position, is half to improve its
existence as one of their institutions, or to move towards an imminent rupture
of the European Union as we know it, here because we need to create a single
legal entity, a single great nation, one language, one state, you will have to
change and move forward towards the creation of a United States of Europe, just
so we could bring to the end the dream of Altiero Spinelli a dream, a great
pillar, it was difficult to create the European Union, but in the end it is a
reality, now we must finish the project that will be very difficult but not
impossible, to create a United States of Europe, the only way to implement
policies designed to the interests of all European citizens, because it will
become a single political and national interest.
Capitolo 1
Cenni storici
Capitolo
1.1 - Unificazione degli Stati Uniti d’America:
Faccio
un cenno storico sull’unificazione degli Stati Uniti, perché la considero un
esempio da seguire per l’unificazione degli Stati Uniti d’Europa, la loro
storia è ben diversa dalla nostra, però è interessante il loro sistema di
Repubblica Federale composta da 50 Stati e un distretto federale (Washington Dc
Capitale degli Stati Uniti).
La
loro storia inizia con la guerra d’indipendenza americana, che si è conclusa
con il riconoscimento dell’indipendenza degli Stati Uniti dal Regno Unito di
Gran Bretagna, concludendosi con la dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio
1774, emessa all’unanimità dalle 13 colonie.
La costituzione è stata adottata il 17 settembre 1787; ventisette
emendamenti da allora sono stati aggiunti alla costituzione ed hanno garantito
molti diritti civili e le libertà fondamentali.
Ma
la loro unificazione non fu assai facile, trascorsero le guerre con le numerose
tribù native, la guerra civile americana che si concluse con l’abolizione della
schiavitù, la guerra ispano-americana, la prima guerra mondiale e la seconda
guerra mondiale.
Tutto
ciò porto a far sì, che gli Stati Uniti prendessero una posizione molto
importante nella scena internazionale.
Capitolo
1.2 – Unione Europea:
Per
parlare della storia dell’Unione Europea, occorre segnalare che è ben diversa
all’unificazione federale degli Stati Uniti, però ha tutti gli strumenti per
poter diventare gli Stati Uniti d’Europa, ricordiamo per esempio ad Altiero
Spinelli, colui che ebbe un sogno durante la seconda guerra mondiale, ebbe il
sogno di una sola cittadinanza, quella europea, però non è l’unico pilastro per
la creazione e l’inizio di una Unione Europea, che inizia da un punto di vista
economica, ed è proprio per questo motivo che sta attraversando la crisi a tal
punto di trovarsi in mezzo a due opzioni. 1) di unirsi di più ed continuare con
l’Unione Europea oppure 2) spaccarsi e dire addio all’Unione Europea (basta
ricordare il referendum dell’Inghilterra che si svolgerà prossimamente per
decidere se restare o meno dentro l’UE).
Ma
torniamo all’inizio e alla storia; dobbiamo prima sapere chi erano i padri
fondatori, ebbene, i padri fondatori erano un gruppo eterogeneo di persone
mosse dagli stessi ideali: la pace, l’unità e la prosperità in Europa; tra i
padri fondatori troviamo:
Altiero Spinelli (Italiano)
– Il politico
connazionale (Italiano) fu uno dei padri dell’Unione Europea, fu inoltre, una
delle figure chiave dietro la proposta del Parlamento Europeo per un trattato
su un’Unione Europea Federale, il cosiddetto (piano Spinelli). Quest’ultimo
venne adottato dal Parlamento nel 1984 con una maggioranza schiacciante e fu di
grande ispirazione per il consolidamento dei Trattati dell'Unione europea negli
anni '80 e '90.
Konrad Andenauer – (Germania)
Un democratico pragmatico ed un instancabile
unificatore, fu il primo Cancelliere della Repubblica Federale di Germania
(1949 – 1963), cambiò il volto della Germania postbellica e della storia
europea., un caposaldo della politica estera è rappresentato dalla
riconciliazione con la Francia, insieme al presidente Charles De Gaulle
produsse una svolta storica, firmando un trattato di amicizia che divenne una
delle pietre miliari sulla via dell’integrazione europea (1963).
Joseph Bech –
Contribuì alla costituzione della Comunità Europea
del carbone e dell’acciaio (Lussemburgo)
Johan Willem Beyen (Netherlands)
–
Un piano per
il mercato comune (Olandese)
Winston Churchill –
É stato uno dei primi ad invocare la creazione degli
Stati Uniti d’Europa, in vita fu ex ufficiale dell’esercito, corrispondente di
guerra e Primo Ministro Britannico (1940 – 45 e 1951 – 55)
Alcide De Gasperi –
Preparò la strada per il futuro del nostro Paese
negli anni del dopoguerra. Innumerevoli volte promosse iniziative alla fusione
dell’Europa, lavorando alla realizzazione del piano Marshall e creando stretti
legami economici con altri Stati Europei, in particolare la Francia, in vita fu
Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri (dal 1945 al 1953).
Walter Hallstein – (Germania)
É stato il
primo Presidente della Commissione Europea (1958 – 1967), si impegnò a favore
di una rapida realizzazione del mercato comune, fu in vita un grande
diplomatico al servizio dell’integrazione europea.
Sicco Mansholt – (Olanda)
Fu
agricoltore, membro della resistenza olandese durante la seconda guerra
mondiale, politico olandese e primo commissario europeo per l’Agricoltura. Era
convinto che l’Europa dovesse divenire autosufficiente e che una riserva
costante di cibo a prezzi accessibili dovesse essere garantita a tutti. Le sue
idee posero le basi per la politica agricola comune dell’Unione Europea.
Jean Monnet - (Francia)
Politico e
consigliere economico, dedicò sé stesso alla causa dell’integrazione
europea. Fu il maggior ispiratore del
piano “piano Schuman” che prevedeva l’unione dell’industria pesante europea.
Robert Schuman – (Francia)
Lo statista,
avvocato e ministro degli esteri francese (1948 – 1952) è considerato uno dei
padri fondatori dell’Unione Europea.
Insieme a Jean Monnet elaborò il piano Schuman, noto a livello
internazionale, che rese pubblico il 9 maggio 1950 (data che segna la nascita
dell’Unione Europea), Propose il controllo congiunto della produzione del
carbone e dell’acciaio.
Paul-Henri's Spaak – (Belgio)
Uno statista
europeo, il belga si merita appieno questo appellativo vista la sua lunga
carriera politica., è stata una figura chiave nella formulazione dei contenuti
del trattato di Roma (conferenza di Messina 1955), i sei governi partecipanti
lo chiamarono a presiedere il comitato di lavoro che preparò il Trattato.
Capitolo
1.3 Creazione dell’Unione Europea :
Come
abbiamo osservato, l’Unione Europea si crea con lo scopo di mantenere una pace
eterna dopo la II guerra mondiale, osserviamo però che la base della creazione
è tutta economica, ma non politica, se è vero che esistono le istituzioni
politiche come ad esempio la Presidenza della Commissione, Parlamento Europeo,
è noto che non hanno un potere o una forte influenza all’interno dei Paesi
membri, per non dire del consenso Popolare. Nonostante il primo allargamento
dell’Unione Europea (1970-1979) con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e
del Regno Unito (quest’ultimo forse ne uscirà nel 2017 a causa del referendum
popolare)., si potrebbe dire che tutto il sogno dei padri fondatori inizia a
cambiare con la caduta del muro di Berlino (1980-1989), quando una volta
entrata la Spagna, Grecia e il Portogallo, inizia un 9 novembre 1989 ad aprirsi
ai paesi dell’est, in cui con un ulteriore espansione verso l’est, fanno
entrare la Romania e altri paesi (ex satelliti dell’urss) ed con una differenza
economica con i paesi già membri, ma anche ben integrati all’euro, comincia
così il problema di cui vissero e vive l’UE tutt’ora oggi. Paesi entrati al sistema
dell’UE, senza l’uso della moneta unica. Forse è stato un errore allargare
l’Europa a punti dove ancora non erano pronti a gestire, per esempio l’Europa
con la moneta euro e l’Europa senza la moneta unica, una cosa che non si
capisce è come mai un Paese potenziale ed strategico per l’economia dell’Ue non
ne fa parte ancora dell’Unione Europea, parlo della Turchia a cui si opposero
la Germania e la Francia in particolare al suo ingresso senza valutarne i
vantaggi geopolitico ed economico per l’intera Unione Europea e senza contarne
della capacità di cui farebbe parte dentro della zona euro.
Capitolo II:
L’attualità che farà storia nell’Unione Europea.
Per
prima cosa, dobbiamo cercare di capire cosa sa l’Inghilterra che noi non
sappiamo ancora, non a caso il governo di David Cameron, oltre a chiudere le
frontiere ai profughi ed immigrati, ha cominciato ad indurre un referendum
sull’Unione Europea (non è l’unico paese a organizzarla), il referendum si
svolgerà nel 2017 però non consentirà di partecipare al referendum ai cittadini
dell’Unione Europea residenti nel territorio britannico, solo ai cittadini britannici,
violando così il trattato di Lisbona.
Un’altra
curiosità politica del Regno Unito, è la proposta che sta valutando il loro
ministro dell’Interno Theresa May, volendo così chiudere le porte ai nostri
connazionali Italiani residenti nel loro territorio, (naturalmente
politicamente corretto parlando, si deve capire da un punto di vista
britannica, dove le loro istituzioni si funzionano, ma soprattutto, seguendo un
esempio di patriottismo e nazionalismo, la loro politica cerca di proteggere per
primis ai suoi cittadini; cosa che va in controtendenza nel nostro Paese, dove
manca il patriottismo e il nazionalismo, ma soprattutto manca la buona politica
di fronteggiare e proteggere per prima alla nostra sangue (ius sanguinis),
pensare per prima agli Italiani e credo che siamo l’unico paese al mondo a fare
il contrario degli altri, cioè la mala politica burocratica).
Occorre
però capire quanti siamo numericamente, secondo la nostra Ambasciata a Londra
l’indicatore dell’AIRE (anagrafe Italiani Residenti all’estero) risulta che
almeno circa 550 mila connazionali risultano residenti all’anagrafe del nostro
Consolato in Inghilterra.
Riprendendo
il discorso, il Ministro dell’Interno Theresa May, vorrebbe limitare l’accesso
anche ai cittadini dell’Ue, modificando la libertà di movimento, vuole solo la
libertà di movimento a chi ha un contratto di lavoro e non a chi usufruisce il
welfare o l’assistenza sociale, occorre aggiungere quanto detto prima, che sono
circa 57 mila connazionali Italiani che si sono trasferiti all’aire fra il
marzo 2014 o lo stesso periodo del 2015.
I
media inglesi se la prendono con coloro che vengono chiamati “ benefit cheaters
” che, tradotto vuol dire, gli
imbroglioni del welfare, nella gran parte dei nostri Connazionali si recano appunto
senza un lavoro.
Nonostante
gli avvertimenti dell’Ue, possiamo dire che forse è questa la risposta che
David Cameron si attende per giustificare l’uscita dell’Inghilterra dall’Ue,
cosa che sicuramente accadrà in un futuro prossimo a venire. Personalmente
anch’io pensando con la testa in maniera politica sarebbe questa la risposta
che mi permetterebbe di giustificare gli attacchi all’Ue, e dire che l’ue è
oramai finita ed insicura di sé, oppure voltare pagina, se è questa la linea
politica di David Cameron.
Abbiamo
iniziato con il problema attuale che riguarda il trattato di Dublino e
l’immigrazione, perciò, possiamo osservare che, l’Europa non parla con una sola
voce, perché è solo una Unione Economica, è iniziata così, a differenza degli
Stati Uniti d’America, ed è forse questo il problema, nonostante ha tutte le
istituzioni per poter funzionare con una sola voce, non esisterà proprio perché
manca il senso di appartenenza al quale devo dire la verità, non può uno
sentirsi di appartenere all’Ue, quando non esiste una Costituzione fallita
giustamente nel 2004, con cui divenne poi un semplice trattato di Lisbona, ma
questa unificazione ben sognata dai padri dell’Ue, compresso Winston Churchill
ed Altiero Spinelli non è mai esistito, è la crisi si approfondisce quando si
allarga ai paesi dell’est Europa (due europa una con l’euro e l’altra senza
l’euro), Ogni Paese come è notoriamente giusto che vadano ad ogni consiglio
pensando a portare le cose migliori per la loro politica e o loro cittadini
proprie, come si vede nel caso di Francia ed altre Paesi.
Per
fare un ultimo esempio in quanto una mancata posizione politica comune:
1) L’Ungheria
come è giusto che lo faccia, inizia a costruire il muro per fermare i profughi
e l’immigrazione
2) Il
nostro Paese, l’Italia, che pretende un aiuto dall’Ue, fa una politica
vergognosa e anti patriota, accogliendo con la CRI gli immigrati e i profughi,
invece di rispedirle indietro, e causando aloro volta disagi ai nostri
Connazionali a casa nostra, e pretende così di rovesciare il trattato di
Dublino, mentre la Francia, la Spagna ed altri paesi applicano la giusta
politica come quella dell’Ungheria e l’Inghilterra, il nostro bel Paese è
l’unica a fare una politica sbagliata ed andare controtendenza agli altri Paesi
dell’ue.
Quindi, possiamo osservare in questi due
esempi come non esista proprio una politica condivisa e comune, come invece si
esiste nel caso degli Stati Uniti d’America, il cosiddetto (POLITICA NAZIONALE)
che indica una sola strada in quanto alla politica estera, immigrazione e tante
altre.
Capitolo III: L’Unione Europea può avere un
futuro?
Come
ha detto il Ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrint, definendo
l’Unione Europea un “fallimento totale” con riferimento al Trattato Schenghen e
alla difesa dei suoi confini.
Dovrei
dire che il triste pensiero è plausibile e condivisibile, perché si tratta di
una Unione Europea molto divisa in tutti i settori, c’è chi apre le porte e chi
la chiude in riferimento all’Immigrazione clandestina, c’è chi chiede più
rigore e più flessibilità nel campo economico, e così via, è triste ma è una
realtà che dobbiamo affrontare.
Non
solo, il problema riguarda il senso dell’identità, sono convinto che se si
chiede in giro molti cittadini non si sentono rappresentati ovvero identificati
con una Unione Europea così come la conosciamo, se qualcuno mi chiedesse quale
Unione Europea si vuole, direi una Unione Europea flessibile con l’economia,
una Unione Europea senza il Trattato di Dublino, ovvero, ripristinare il
trattato di Dublino, perché naturalmente penserei per prima a cogliere le
migliori occasioni dell’Unione Europea per favorire il mio Paese, gli interessi
dell’Italia, come è giusto che sia, per patriottismo e perché è il mio Paese di
cui sono rappresentato, dove vado porto il passaporto dell’Italia, e
naturalmente lo farà un Francese, Tedesco o Britannico, perché sono
identificati come tale e hanno le sue istituzioni, sedi diplomatiche, municipi
e i loro rispettivi governi i loro partiti politici.
Un
altro esempio di identità è la lingua, se noi viaggiamo in Francia o in
Germania, la mia lingua non è la stessa dei tedeschi e dei francesi, è uno dei
fattori per cui forse i cittadini non si sentono in gran maggioranza
identificati con l’Unione Europea, per il fattore delle diversità
Istituzionali, politica, economica e fiscale.
Sono
convinto che per contrastare il fallimento totale dell’Unione Europea, ed
andare avanti a un passo lungo ma a sua volta sicura sia proprio approfittarne
delle già esistenti trattati ed Istituzioni dell’Unione Europea per dare il
salto definitivo al sogno di Altiero Spinelli, la Creazione degli Stati Uniti
d’Europa, un unico Stato, un unico Passaporto, due partiti politici, una sola
Rappresentanza diplomatica, una sola lingua ufficiale ecco l’unica soluzione
per superare la crisi d’identità e il fallimento totale dell’Unione Europea, so
che è difficile ma a sua volta non impossibile, significa che i problemi
dell’Unione Europea non si vedranno da un punto di vista esterno bensì, come un
problema Nazionale.
http://www.politicamentecorretto.com/files.php?file=5_333602913.pdf
Fonte :. http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=84925
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