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lunedì 20 maggio 2019

L'IRAN E' UNA MINACCIA PER IL MONDO E VA NEUTRALIZZATA - Trump issues a new warning to Iran - FUORI DALL'EURO - LO SPOT M5S PER TORNARE ALLA LIRA CON UN REFERENDUM



Oggi possiamo osservare come l'Iran sta diventando una reale minaccia per la sicurezza nazionale e per il mondo. Ricordiamo che è stato l'Iran ha dire di cancellare Israele dalla mappa globale, parole impensabile ed assurde. Lo scorso 7 febbraio 2019, è stato presentato alla Guardia rivoluzionaria il loro nuovo missile "Dezful" che ha gittata di 1000 km, e al giorno successivo l'ayatollah Seyed Ahmad Khatami, nel suo sermone durante la preghiera islamica del venerdì 8 febbraio 2019 a Teheran, sembra aver detto, facendo riferimento al missile balistico "Dezful" (i missili atterreranno sui nemici come fulmini" se questa non è una minaccia per la sicurezza globale, allora cos'è?. Credo che il Ministro degli affari esteri Moavero, insieme con il Ministro della Difesa Trento, non dovranno ignorare questa vicenda che accade in Iran. Secondo me, ha fatto bene il Pentagono, John Bolton e il Presidente Donald Trump ad inviare una flotta verso l'Iran e verso lo stretto di Hormuz perché l'Iran è una minaccia che va neutralizzata anche con un probabile intervento militare, al quale, in caso di bisogno, ritengo che il governo tecnico del prof. Giuseppe Conte, insieme con l'Ue dovrà aiutare a neutralizzare la possibile minaccia dell'Iran alla sicurezza globale, a sostegno d'Israele e degli Stati Uniti d'America.

Tutto comincia lo scorso 9 marzo 2016, quando sui due missili balistici di categoria Qadr H, testati dall'Iran c'era la scritta in ebraico "Israele deve essere cancellato", già il fatto di affermare che un Paese sovrano come Israele dovrebbe essere cancellato dalla mappa, è un fatto grave che non può essere ignorata né da loro né tantomeno dalla comunità internazionale, ma è ancora peggio quando a spiegare il lancio è stato, il capo della divisione aerospaziale delle guardie rivoluzionarie Amir Ali Hajizadeh, affermando di aver piazzato le attrezzature in un luogo dove non si può distruggere.

Lo scorso 23 luglio 2018, il ministro della Difesa dell'Iran, Amir Hatami, partecipando all'inaugurazione della produzione di un missile aria-aria a medio raggio, denominato "Fakur", sembra aver sfidato la comunità internazionale dicendo che non chiederanno permesso a nessuno per rafforzare i loro sistema per la loro Difesa.

Lo scorso 27 settembre 2018, il premier Israeliano, Benyamin Netanyahu sembra aver rilevato all'Onu, che grazie ai 007 israeliani, avrebbero scoperto, oltre a un magazzino nucleare segreto nel cuore di Teheran, anche tre siti missilistici iraniani a Beirut, vicini all'aeroporto della capitale libanese e sarebbero gestiti dagli Hezbollah sotto la direzione di Teheran.

Lo scorso 16 febbraio 2019, il ministro degli Esteri dell'Iran, Mohammad Javad Zarif, sembra aver affermato alla NBC News, che a gennaio e i primi giorni di febbraio Teheran ha lanciato due satelliti in orbita fortunatamente entrambi falliti, e questo, grazie a un probabile programma segreto di sabotaggio dei razzi e dei missili iraniani da parte degli Stati Uniti d'America, considerando il pericolo che l'Iran fosse in grado di testare missili balistici di lunga gittata. Non dobbiamo dimenticare che lo scorso 25 febbraio 2019, lo stesso Ministro degli Esteri Zarif si era dimesso, chiedendo scusa di non poter continuare la sua carica dal 2013, ma la cosa strana è che non si sono venuti a conoscenza i veri motivi della sua dimissione.

Lo scorso 24 febbraio 2019, Per la prima volta nella loro storia, durante l'esercitazione annuale nello stretto di Hormuz, l'Iran ha reso noto di aver lanciato un missile da crociera da un sottomarino.

Lo scorso 6 maggio 2019, sembra che il consigliere alla sicurezza, John Bolton, ha detto che, è stata dispiegata la portaerei Abraham Lincoln e un cacciabombardiere al Us Central Command, per avvertire l'Iran che gli Stati Uniti d'America, al quale va il mio sostegno, risponderanno con una forza inarrestabile in caso sia necessario, e il quale mi auguro il sostegno del governo tecnico del Prof. Giuseppe Conte.

Lo scorso 11 maggio 2019, il Pentagono ha deciso di inviare in Medio Oriente anche la nave anfibia Arlington, che trasporta marine, veicoli anfibi ed elicotteri utilizzabili in vari tipi di operazioni militari, inoltre, invieranno anche una batteria di missili Patriot.

Lo scorso 14 maggio 2019, il ministro della Difesa ad interim degli Stati Uniti, Patrick Shanahan, prevede l'invio di un massimo di 120.000 soldati in caso l'Iran dovesse attaccare oppure accelerare sulle armi nucleari.

Lo scorso 16 maggio 2019, il Capo dei Pasdaran, il maggiore generale dell'Iran, Hossein Salami, purtroppo, invece di cercare una soluzione pacifica, minaccia al nostro amico gli Stati Uniti d'America, citandoli come i loro nemici e che subiranno certamente una sconfitta.

Lo scorso 19 maggio 2019, Giustamente il Presidente degli Stati Uniti, al quale va tutto il mio sostegno in questa difficile decisione per la sicurezza internazionale, ha risposto all'Iran avvertendolo che in caso di guerra, giustamente sarà la fine dell'Iran, questo proprio, quando un razzo è stato lanciato nella Green Zone di Baghdad in Iraq, dove si trova l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America e i sospetti di molti ricadono su una delle milizie sciite sostenute dal regime di Teheran, per fortuna, la scorsa settimana il Dipartimento di Stato, aveva ordinato a tutto il personale non essenziale di lasciare l'ambasciata e il consolato nella città del nord dell'Iraq di Irbil, visto la minaccia da parte dell'Iran.
 
Ricapitolando, quanto visto fino ad oggi, possiamo osservare una reale minaccia non soltanto per Israele ma anche per il mondo, perciò, chiedo al Porf. Giuseppe Conte e al governo tecnico, di ordinare la chiusura della nostra Ambasciata in Iran, e di far rientrare in patria sia il personale che i possibili connazionali residenti e iscritti presso codesto Consolato, finché, non si abbassino i toni, inoltre, di essere pronti in caso sia necessario aiutare gli Stati Uniti d'Ameria, così come loro aiutarono con il piano Marshall.
 
 




 


 
 

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